Come trasformare un quartiere ad alto consumo in uno a energia netta zero

Un approccio innovativo, economico e ripetibile nato nei Paesi Bassi rivoluziona il concetto di ristrutturazione edilizia in ottica di efficienza energetica. Grazie a soluzioni congiunte gli edifici rimessi a nuovo risparmiano l'80% dell'energia: dall’isolamento termico ai pannelli fotovoltaici, dall'illuminazione a led alle pompe di calore geotermiche, da sistemi energetici centralizzati a quelli di accumulo dell'energia termica ed elettrica, l'impatto positivo dell'Energiesprong è già approdato in altri paesi d'Europa.

 

Il salto energetico

Energiesprong si traduce letteralmente dall’olandese con ‘salto energetico’. È questo il nome di un modello di ristrutturazione profonda (la cosiddetta deep retrofit) nato nei Paesi Bassi, che migliora sensibilmente le prestazioni energetiche di un edificio, portandolo da una classe energetica bassa alla classe A.

Il patrimonio immobiliare viene così trasformato da obsoleto ed energivoro a energia netta zero cioè che genera la quantità totale di energia necessaria per il riscaldamento, l’acqua calda e gli elettrodomestici obiettivo che è già realtà per 5700 abitazioni olandesi.

La riqualificazione risulta economicamente abbordabile e quindi adatta nei contesti in cui le capacità di spesa della cittadinanza sono ridotte; si caratterizza inoltre per essere rapida (solitamente dura al massimo una settimana) e applicabile a qualsiasi edificio.

 

Dai Paesi Bassi al resto d'Europa

Francia, Germania e Inghilterra stanno già replicando il modello olandese con successo. Anche in Italia sarebbe un’ottima soluzione: circa 18 milioni di famiglie vivono in case con più di quarant’anni che andrebbero riqualificate.

In Inghilterra l’approccio Energiesprong ha trasformato una urbanizzazione sociale di Nottingham in un esempio di edificio a energia netta zero. Si tratta del progetto Nottingham City Homes 2050 (NCH2050), uno dei 17 progetti scelti per rappresentare la bioedilizia durante la COP26.

Dopo uno studio accurato dei 463 edifici del quartiere popolare caratterizzati da una bassa qualità energetica e difficili da riscaldare e l’applicazione di strategie sviluppate in collaborazione con l’Università di Nottingham Trent, la ristrutturazione ha ridotto notevolmente i consumi energetici consentendo un risparmio annuo totale di circa 3Gwh di energia ed evitando l’emissione di oltre 550 tonnellate di CO2 all’anno.

Per ridurre i consumi e aumentare l’efficienza energetica le soluzioni adottate sono di vario genere: l’isolamento termico esterno, l’installazione di pannelli fotovoltaici e di una nuova illuminazione a led, le pompe di calore geotermiche, un sistema energetico centralizzato al posto delle vecchie caldaie a gas, l’uso di un sistema di accumulo di energia termica ed elettrica, una rete di riscaldamento a microenergia che funziona a temperatura di massa, consentendo un risparmio totale di circa l’80%.

 

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